In homepage ho scritto che quest’inverno, come quello dello scorso anno, è per il momento assai povero di neve: in realtà, proprio mentre sto scrivendo, una buona nevicata ha appena accumulato quasi mezzo metro sulle Alpi cuneesi. In ogni caso è stato solo grazie all’innevamento artificiale, troppo spesso criticato, che io e Alessandro abbiamo potuto sciare su piste super perfette, magnificamente preparate e senza neppure un sassolino.
La giornata è trascorsa soleggiata, tersa e molto fredda, con un filo di tramontana in quota. Durante le due ore di lezione di Alessandro, ho fatto più volte le piste di quando ho iniziato a sciare tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta.
Erano tempi “eroici” quelli! Altro che le piste di adesso, larghe come autostrade e lisce come biliardi: erano - più o meno tutte - budelli di neve fresca o ghiacciata; per non parlare degli sci che si mettevano ai piedi, dritti e lunghissimi come spade, con i laccetti stretti alle caviglie per non perderli dopo una caduta. E gli impianti di risalita? Come non ricordare i mitici skilift Giallo e Blu, il Verde e l’Azzurro, il Rosa dentro il boschetto di abeti, il Marrone lassù in alto? E i baby Arcobaleno e Arlecchino che a cinque-sei anni ripetevo più e più volte. E come dimenticare il Rosso con la curva, ripido e spietato, spauracchio di tutti gli sciatori alle prime armi? Un altro mondo ... Però al bando la nostalgia e torniamo a oggi.
Dopo la scuola di sci, Alessandro va al parco divertimenti con Chiara per provare la discesa col bob su una pista appositamente preparata all’interno dell’area. Bisogna riconoscere che a Prato Nevoso non fanno certo difetto l’organizzazione e il senso degli affari.
Per finire, verso le due di pomeriggio, ci concediamo una buona mangiata nell’ottimo bar-ristorante “Cometa” posto giù in basso proprio all’ingresso della conca. E’ stata una bella giornata che cercheremo di ripetere quanto prima |